Il 29 giugno a Marina di Pietrasanta presso la Versiliana sarà inaugurata la mostra “Cavallinità. La magia della forma” di Roberto Fiasella con omaggio al fantino polacco Dominik Pastuszka scomparso il 4 febbraio 2024 a seguito di gravi ferite riportate nell’incidente avvenuto all’Ippodromo di San Rossore qualche giorno prima.
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L’evento è stato organizzato sotto il patrocinio del Consolato Onorario della Repubblica di Polonia in Firenze.
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Roberto Fiasella. Nel 2023 è stato inserito dall’Editoriale Giorgio
Mondadori nel “Catalogo dell’Arte Moderna. Gli artisti italiani dal primo
Novecento ad oggi”, mentre la Rivista20 di Torino (n°60 novembre-dicembre)
gli ha dedicato sia la copertina sia l’ampio articolo a firma di Lodovico
Gierut dal titolo“La completezza di uno scultore: Roberto Fiasella”. Tra le
personali: Forte dei Marmi, Museo Ugo Guidi e Logos Hotel, “Cavalli. Tra
Mito e Contemporaneo”; Vezzano Ligure, “Equi in Horto”, Giardino “Casa
Spezia. Ha partecipato, su invito, a mostre di gruppo quali
“Diverso non è… Osservare la realtà diversa-mente” a Massa, Museo Ugo Guidi
2, e “Otto sguardi d’autore” a Milano, Museo d’Arte e Scienza. Dal 2024 è
presente nell’Enciclopedia dell’Arte Italiana. Catalogo Generale Artisti del
Novecento”. Ha documentazioni in Biblioteche pubbliche, e in archivi tra cui
quello del Museo dei Bozzetti di Pietrasanta, con opere acquisite dalla
Fondazione Versiliana di Marina di Pietrasanta e dal Museo Ugo Guidi di
Forte dei Marmi. Sulla sua attività hanno scritto e/o si sono interessati
Barbara Benedetti, Marilena Cheli Tomei, Jiménez Deredia, Cristina Giammoro,
Lodovico Gierut, Vittorio Guidi, Davide Lambruschi, Lorella Lorenzoni,
Alberto Moioli, Pierre Restany e altri.
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“(…) Fiasella non mi sorprende più per la costanza e l’impegno con cui porta
avanti il proprio lavoro.
E’ giunto a questo livello poiché una delle sue doti è stata lo sforzo
disciplinato, direi severo, nell’essersi reso conto – è un concetto cucito
al passato e all’oggi – delle difficoltà del cosiddetto “tirocinio” onde
arrivare alla completa espressione del proprio “Io”.
Egli, ormai padrone della tecnica (Arte, in greco è tèkne), sa che l’arte
significa fatica e serietà e pure quello che definisco “sentimento
dell’essere e dell’esistere” ovvero credere alla bellezza e alla continuità
della vita.
E’ giunto ad un alto grado espressivo grazie all’uso costante del disegno
che reputo sempre indispensabile nella pittura come nella scultura; sa
plasmare ottimamente la creta giungendo con facilità sino all’ultimo stadio
sia della ceramica, sia della patinatura del bronzo.
Sensibilissimo, non manca in lui il dolore.
Mi sia perciò consentito abbracciarlo idealmente anche per l’omaggio fatto
alla memoria di Dominik Pastuszka, tragicamente scomparso all’Ippodromo di
San Rossore, a Pisa, all’inizio del 2024. I disegni e i quadri e la scultura
ne fermano l’attimo amaro della caduta – col suo cavallo War Brave – che
però entra poi nella luce e nel mito. Si tratta di opere che, come lo hanno
fatto a me, emozioneranno altri.
Penso infine giusto dedicare all’artista che ben mi conosce e dopo averla
letta, sa verso quali altri creativi la dirigo – una frase di Renzo Simi
pronunciata nel 1939 nel presentare a Firenze una personale di Pietro
Annigoni (1): “La probità artistica, lo spirito di abnegazione, il rispetto
dell’arte e del proprio lavoro sono qualità morali indispensabili ad ogni
artista serio e fanno parte del contenuto spirituale ed umano che ogni opera
di vera poesia possiede””.
Lodovico Gierut
Critico d’arte e giornalista